Finto Marmo
Che cos’è un finto marmo e per cosa sono utilizzati
Nella Roma del ‘500 una forte rinascita del culto per l’antico e i nuovi studi dei reperti archeologici favorirono lo sviluppo di un interesse crescente per i marmi e la pietra, con i quali la Roma imperiale si era rivestita.
Si comincio proprio in questo periodo a decorare il legno in firmo marmo (nord Europa), supporti lignei e pareti (Italia).
Nonostante questa tecnica sia nata come ripiego, in sostituzione del marmo vero, il suo sviluppo fu veloce per presto divenne una decorazione a se stante.
Prima di affrontare un finto marmo è opportuno documentarsi sul tipo di marmo che si intende dipingere, per cogliere meglio tutte le sfumature di colore.
I finti marmi (o marmorizzazione) sono utilizzati per la realizzazione di oggetti (scatole, lampade, stucchi, vassoi, etc.), per la decorazione parietale (zoccolature, balaustre, boiserie, sovrapposte, trompe l’oeil, etc.) complementi d’arredo (tavoli, top, mobili, etc.).
Per semplificare l’esecuzione pittorica dei finti marmi si può fare una divisione (anche se relativa, perché c’è una grande varietà di marmi) tra le diverse tipologie e raggrupparli come segue:
Marmi a breccia
Graniti
Marmi a vena
Alabastri
Caratteristica necessaria per avere un buon risultato estetico è scegliere il giusto accostamento cromatico delle diverse tarsie, cercando di ottenere un buon contrasto di colori.